BAR

di e con Roberta Frascati
regia di Franco Nappi e Riccardo Pisani

spettacolo di prosa

Bar racconta la storia di Marta, una ragazza di paese che va in città e che presa dall’entusiasmo gira senza sosta e, ingorda di esperienze e novità, finisce con l’essere travolta da una vita più veloce di lei dove stare al passo è un atto faticoso e di forte straniamento. Rischia di essere sopraffatta da una routine asfissiante e tiranna e si rende conto che deve scegliere tra “campare” e “sognare”. Una scelta troppo difficile da fare, specie quando si è costretti a vivere in apnea. Marta ha quindi bisogno di riappropriarsi del proprio tempo e di evadere da quella prigione emotiva nella quale si ritrova confinata. Riuscirà a raggiungere la meta, se di meta possiamo parlare, quando deciderà di assecondare il proprio tempo interiore e dedicarsi all’apertura di un bar, luogo/non luogo dove riscoprirsi, nutrire l’anima e finalmente abbracciare il cambiamento.

Il monologo è una riflessione sul tempo negato e sull’importanza di non lasciarsi trascinare dal ritmo tiranno del mondo di fuori. Lo spettatore, seguendo la storia della protagonista, è implicitamente invitato a preservarsi e a riscoprire quanto sono preziosi gli attimi di sospensione che dedichiamo a noi stessi.

L’azione si svolge in un tempo sospeso, in un luogo che per la protagonista è il suo luogo, quello dell’incontro col suo tempo interiore, quel tempo che così faticosamente è riuscita a ritrovare.