IL TEATRO CERCA CASA
da una idea di Manlio Santanelli

Direzione artistica
Manlio Santanelli

Organizzazione
Livia Coletta
Roberta Aiello

Ufficio Stampa
Federica Riccio

Visual design, logo e web
Carmine Luino

Grafica e Social
Lula Carratelli

Il Teatro cerca casa (così nasce la rassegna…)

L’esperienza insegna che ogni iniziativa nasce dall’esigenza di innovare, di inserire una novità nella prassi corrente tutte le volte che questa si presenta irta di ostacoli difficili, se non impossibili da superare.
Il Teatro cerca casa non sfugge a questa regola.

Ma chiariamo cos’è e cosa vuole essere nelle nostre intenzioni detta iniziativa, nonché il modo da noi adottato finora per realizzarla nei migliori dei modi.
Il Teatro cerca casa è una occasione, una opportunità per il teatro e gli spettatori di sperimentare una dimensione diversa di fruizione di una performance dal vivo. Animata da attori, drammaturghi e operatori culturali del settore, l’iniziativa intende conciliare l’“intimità” propria di una casa privata con il “teatro” nel suo significato più antico e veritiero, senza mancare di lasciare spazio anche alla musica (con o senza accompagnamento in prosa) e a nuovi autori che si apprestano per la prima volta a calcare le tavole di un palcoscenico (in questa occasione “casalingo”).
La modalità scelta per realizzare ciò consiste nel creare un circuito, una rete che consenta agli spettacoli di andare in tournèe presso diversi appartamenti-teatro e così incontrare ogni volta un pubblico nuovo (e – ci auguriamo – numeroso!).
Il primo passo compiuto dai curatori del progetto, dunque, affinché dall’idea si passasse alla pratica organizzazione, è stato quello di cercare gli appartamenti idonei ad ospitare una performance teatrale. Per idoneità, in questo caso, va intesa la capacità di accogliere in un unico ambiente (salotto, terrazzo o altro spazio) il performer di turno e non meno di trenta spettatori.
Bisognava, poi, che questi appartamenti fossero situati ad una certa distanza tra loro (a Napoli così come in provincia) onde poter realizzare quel circuito di cui sopra e far conto su un pubblico – il cosiddetto bacino di utenza – sempre più ampio.
Individuati tali appartamenti e i padroni di casa disposti ad accogliere amici e non solo nei loro salotti, si è posta, di conseguenza, la necessità di scegliere, tra le tante proposte pervenute, degli spettacoli che si presentassero adatti ad uno spazio ristretto qual è quello che può offrire una dimora privata. Ma, dal momento che non esiste alcuna “equivalenza” tra grande palcoscenico e grande teatro, nel nostro caso sono state e andranno (per chi volesse nel tempo entrare a farvi parte) privilegiate esibizioni dalle ridotte proporzioni sceniche, le quali al contempo posseggano un valore drammaturgico tale da appagare il gusto e le curiosità dello spettatore.
Soddisfatte queste esigenze, si è potuto, infine, procedere alla definizione di un vero e proprio “cartellone” che nasce dal sapiente, ancorché cabalistico, incrocio tra gli spettacoli e gli appartamenti a disposizione.
Gli spettacoli entrati nel cartellone di questa edizione sono stati sottoposti in via preventiva al giudizio di una commissione interna.
Nella ferma convinzione che il progetto qui esposto incontrerà il favore di numerosi sostenitori, non resta che pronunciare il rituale “in bocca al lupo!”
(Manlio Santanelli)