Le regole del giuoco del tennis
di Mario Gelardi
con Riccardo Ciccarelli e Carlo Geltrude
regia di Carlo Caracciolo
“Ci sono partite che durano molte ore, partite che sembra che stiano per chiudersi e poi basta un fallo, una battuta fatta male ed il gioco si riapre, la partita ricomincia. Sono le regole del gioco del tennis”.
Il testo utilizza una partita a tennis, precisamente un doppio, come metafora per raccontare le dinamiche dei rapporti all’interno di un’amicizia fra due studenti universitari di diversa estrazione sociale.
Matteo e Guido sono i protagonisti di questa storia. Uno più spavaldo, sicuro di sé, l’altro più timido e insicuro. La contrapposizione evidente fra i due è solo il punto di partenza di una vicenda che ribalta di continuo il punto di vista dello spettatore.
Prendendo spunto dalle regole da manuale di una partita a tennis, i due amici ne approfittano per raccontarsi, l’un l’altro, cose che in una normale conversazione non avrebbero mai avuto il coraggio di dirsi.
E allora la partita assume un altro significato, un’altra prospettiva che è quella di uno scambio serrato di battute volte a mettere alla prova l’altro, a conoscerlo sempre più a fondo, per poi, alla fine, rivelarsi e ridefinire i contorni e le regole di un’amicizia ormai consolidata da anni, un’amicizia che forse è qualcosa di più.
La partita a tennis diventa un modo ironico per raccontare tutti i luoghi comuni sull’omosessualità.