TUTTA UNA VITA

carpentieri-ph-cesare-abbateTutta una vita
Studio su “L’Enciclopedia dei morti” di Danilo Kiš

drammaturgia e regia di Renato Carpentieri
con Renato Carpentieri
e Andrea Avagliano, tastiera
costumi Annamaria Morelli

L’Enciclopedia dei morti è un’opera in migliaia di volumi dove sono ammesse soltanto le voci riguardanti persone che non compaiono in alcun’altra enciclopedia, quelle di tutte le esistenze apparentemente insignificanti che si sono susseguite su questa terra. Una biblioteca universale composta d’infiniti tomi di un solo libro, in cui il narratore trova anche la storia della vita di suo padre (non è un caso che sia un geometra, ovvero una persona che, a sua volta, misura e cataloga il mondo), una vita trascorsa senza apparentemente lasciare traccia di sé. Ma questa vita “in-significante” è strettamente legata al rapporto con gli altri, agli incontri, ai luoghi, ai paesaggi, agli oggetti, ai fiori, alla Storia: perché ognuno contribuisce a costruire la Storia.
“Per il Libro dei morti la storia è una somma di avvenimenti effimeri. Perciò vi è annotato ogni atto, ogni pensiero, ogni soffio creatore, riportata ogni quota, ogni palata di fango, indicato ogni movimento che ha fatto cadere un mattone dai muri in rovina”. Insomma, ogni persona è speciale. Tutto accade sempre e mai, tutto si ripete all’infinito e irripetibilmente.