VITO, LA SARTORINA

di Antonio Mocciola

diretto e interpretato da Diego Sommaripa

spettacolo di prosa

La crudele persecuzione della popolazione omosessuale, alla fine degli anni ’30, è al centro di Vito, la sartorina, drammatico spaccato antropologico di un’Italia che subiva, quasi senza rendersene conto, la deriva della democrazia.

In assenza di leggi punitive (non per bontà cattolica, ma semplicemente perché nel paese del Dux l’omosessualità non esisteva), centinaia di ‘invertiti’ – come erano chiamati venivano allontanati per anni dalla vita sociale, essendo ritenuti ‘infettivi’.

E Vito, detto dagli amici ‘la sartorina’ per il suo mestiere, ha l’unica colpa di vivere senza sotterfugi e ipocrisia la propria identità, che molti definivano ‘seconda natura’, addirittura provocando, nel trucco, nelle movenze, nella ‘visibilità’, la morale comune dei benpensanti.

Nel grande affresco di un dramma di portata epocale, Antonio Mocciola sceglie una traccia quotidiana, spicciola, persino familiare.

Perché è dai piccoli dolori, dai troppi non detti, che nacque la repressione, autorizzata dal clero silente e da una società poco coesa.

Diego Sommaripa dirige e interpreta un monologo che, ogni minuto che passa, toglie al suo Vito tutte le maschere auto-imposte, fino a rimanere completamente nudo, e indossare – finalmente – la propria autenticità.